Ci troviamo a Santo Stefano Quisquina (AG)-Sicilia
Informazioni sul nostro paese
Santo Stefano Quisquina (Santü Stèfanü di Quishquina in siciliano) è un comune italiano di 4.914 abitanti della provincia di Agrigento in Sicilia.
In precedenza il paese fu chiamato dapprima Santo Stefano di Melia, in seguito Santo Stefano di Bivona. Orografia
Il territorio comunale di Santo Stefano Quisquina è situato nella valle del Magazzolo ed è ricco di sorgenti. È attraversato dai fiumi Magazzolo e Platani. Santo Stefano Quisquina nasce come villaggio agro-pastorale attorno alle sorgenti di Capo Favara, il cui territorio, al tempo dei Normanni, era di proprietà dei Sinibaldi (parenti di santa Rosalia), signori della Quisquina e del monte delle Rose. Nel 1296 compare, come primo signore di Santo Stefano, Giovanni di Caltagirone, che visse al tempo di Federico II d'Aragona. Molte famiglie nobili governarono Santo Stefano: i Larcan, i Ruiz e i Ventimiglia di Belmonte. Furono i Ventimiglia a far costruire il castello baronale e a volere la ricostruzione della chiesa madre. Personalità legate a Santo Stefano Quisquina
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Religione La religione maggiormente praticata a Santo Stefano Quisquina è il cattolicesimo. Una tela raffigurante gli "Antichi protettori" del paese che sono: Santo Stefano Protomartire, Madonna della Catena e Santa Rosalia oggi conservata nella Chiesa Madre, consente di retrodatare la fede religiosa del paese almeno al 1464.
Inoltre Santa Rosalia soggiornò per 12 anni nell'attuale territorio del paese (allora appartenente a Bivona), in una grotta sul monte Quisquina dove oggi sorge l'omonimo eremo, prima di stabilirsi sul monte Pellegrino a Palermo. Il Paese ha dato anche i natali anche ad un grande Santo martire Giacinto Giordano Ansalone. Nato il 1º novembre 1598, battezzato nella Chiesa Madre di S.Stefano Quisquina (come afferma l'atto di battesimo che si conserva nella archivio parrocchiale), studiò presso i Domenicani per poi partire in missione in Giappone dove venne martirizzato a Nagasaki il 17 novembre 1624. Giovanni Paolo II lo proclama Santo il 18 ottobre 1987. La tradizione dice anche che San Calogero sia passato da questo paese, lo testimonia un piccolo santuario che da tempi immemorabili è posto sul "Pizzo di San Calogero" che domina il paese. |